lunedì 1 gennaio 2018

DA PRUNO A FOCE DI MOSCETA


Tempo di percorrenza (a/r):  4,5- 5 ore

Difficoltà: E

Dislivello: 1200mt.

Data di percorrenza: 17-12-2017

Questo sentiero che vi propongo parte dal parcheggio di Pruno (460mt), un paesino arroccato su di un piccolo promontorio che domina la vallata sovrastante Ponte Stazzemese e sopra il monte Forato. Il sentiero parte proprio dal parcheggio del paese dove lasciata la macchina si imboccano subito delle scalette di cemento, passiamo proprio sotto ad un vecchio lavatoio in visibile stato di abbandono (difetto enorme dell’ Italia) e incamminandoci dietro alle case del paese la nostra strada si trasforma in una vecchia mulattiera tutta costruita in pietre del posto messe a regola d’arte che nemmeno lo scorrere del tempo è riuscito a scalfire. Bisogna fare molta attenzione però perché i ciottoli della mulattiera sono ricoperti di muschietto e in caso di umidità diventano molto scivolose.
Si esce dalla via mulattiera e si  gira verso destra immettendoci  per circa 200mt su strada asfaltata. Finita una curva a gomito il nostro sentiero riparte sulla destra portandoci dietro ad una grossa cisterna per la raccolta delle acque (utilizzata in caso di incendio) da qui iniziamo ad avere una bella visione del monte Forato e delle Panie proprio davanti a noi.

Proseguiamo il sentiero rimanendo sotto la linea di una piccola funivia usata per portare materiale a case che rimangono poco più avanti. Incontriamo qui la prima di una lunga serie di Maestà (o edicole completamente restaurate e in cui i viandanti lasciano ricordi dei vari avvenimenti della loro vita) che ci accompagneranno per tutto il nostro tragitto  e sono anche ottimi punti di ristoro o riparo per il nostro viaggio. Salendo sempre raggiungiamo un gruppo di case, dove hanno anche termine le linee della funivia, qui ci troviamo il località Caselle a 835mt di altezza, con il sentiero coperto dal fitto  bosco di castagni secolari e di fianco un ruscello la cui acqua è molto fredda anche nel periodo estivo. Ci lasciamo alle spalle la località e giungiamo ad un incrocio dove le indicazioni poste sull'angolo della maestà ci indicano la direzione verso sinistra  per foce di Mosceta indicato con il numero di sentiero 122, mentre verso destra si raggiunge il rifugio la Fania.
Dopo circa 1,5 ore dalla partenza raggiungiamo il Passo dell' Alpino a 1195mt,  sotto di noi si nota il ripido sentiero delle Voltoline che inizia dal paese di Levigliani. Da questo punto possiamo osservare in linea i paesi di; Levigliani, Terrina e Basati e nello sfondo il mar Tirreno. Qui l'ambiente circostante cambia, passando dal bosco ai rilievi tipici apuani di roccia aspra e tappeti erbosi, si possono anche ammirare le strade di cave del monte Corchia che ci affianca nel nostro cammino. Subito dopo il passo dell'Alpino, nella parete di roccia che ci costeggia, notiamo delle lapidi votive che ci riportano ad un passato poco lontano testimoniando la ferocia nazista che si è sfogata su queste montagne.
Una maestà ci indica che il sentiero in salita è terminato e da ora in poi è una piacevole passeggiata sino alla nostra meta, nell'ultimo tratto di sentiero attraversiamo una fitta abetaia di enormi piante, le quali hanno un tronco così grande che con le braccia si fa fatica ad abbracciarle.
Dopo 1 ora dal Passo dell'Alpino  il nostro sguardo si amplia sulla vallata di Foce di Mosceta (1189mt) al cospetto della parete ovest della Pania della Croce e della vetta del Pizzo delle Saette.
Il ritorno sarà per il medesimo sentiero usato per salire.

Nessun commento:

Posta un commento

Se ti fa piacere e hai trovato interessante questo post lascia un commento!